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Quasi senza alcun preavviso, a partire da oggi non risulta più disponibile sulla piattaforma SKY il canale in lingua inglese, BBC Entertainment, che fino a ieri occupava la posizione 138 della numerazione Sky. Il canale era entrato nell'offerta con il nome BBC Prime il 1° Agosto 2004.
Fonte: Digital Sat
Quasi senza alcun preavviso, a partire da oggi (1 Mar 2010) non risulta più disponibile sulla piattaforma SKY il canale in lingua inglese, BBC Entertainment, che fino a ieri occupava la posizione 138 della numerazione Sky. Il canale era entrato nell'offerta con il nome BBC Prime il 1° Agosto 2004.
Fonte: Digital Sat
La televisione Svizzera tutta in HD dal 2012 Secondo una delle nostre fonti, che ringraziamo, abbiamo ricevuto i piani dettagliati riguardanti l’implementazione delle trasmissioni televisive in alta definizione nella Confederazione Elvetica.
Al momento la televisione Svizzera trasmette solo un canale in alta definizione denominato HD Suisse ma a partire dall'inizio del 2012 lascerà il suo posto esclusivo nel veicolare programmi in HD e sarà rimpiazzata dai vari canali trasmessi attualmente in definizione standard.
A partire dal 2012 infatti tutti i canali trasmessi dalla televisione Svizzera inizieranno a trasmettere in alta definizione e i canali attuali in definizione standard cesseranno le loro trasmissioni satellitari nel 2015 quando anche il canale SF Info trasmetterà in HD.
Le trasmissioni in definizione standard non saranno completamente abbandonate visto che questo passaggio avverrà soltanto sul satellite: per chi vorrà continuare a vedere le trasmissioni a risoluzione standard potrà farlo attraverso il segnale DTT.
I programmi in alta definizione oltre ad essere diffusi sul satellite HotBird saranno disponibili ai cittadini Elvetici anche attraverso gli operatori via cavo: Cablecom, Swisscom TV; anche questo a partire dal 2012.
La televisione Svizzera si sta già preparando a questa importante rivoluzione organizzando i suoi archivi e palinsesti e inoltre sta gia acquisendo i diritti sportivi necessari per poter trasmettere i vari eventi nel nuovo formato.
Fonte: Digital-sat
NUOVI CANALI | Transponder | Canale |
---|---|---|
Calcio 3 HD | 86 | 253 |
Calcio 4 HD | 86 | 254 |
Calcio 5 HD | 98 | 255 |
Calcio 6 HD | 98 | 256 |
Calcio 7 HD | 82 | 257 |
Calcio 8 HD | 64 | 258 |
Calcio 3 HD promo | 95 | 273 |
Calcio 4 HD promo | 95 | 274 |
Calcio 5 HD promo | 95 | 275 |
Calcio 6 HD promo | 95 | 276 |
Calcio 7 HD promo | 95 | 277 |
Calcio 8 HD promo | 95 | 278 |
SKY SuperCalcio | 62 | 249 |
SKY SupCalcioHD | 64 | 249 |
CAMBIO NUMERAZIONE | da | a |
---|---|---|
Eurosport | 210 | 211 |
Eurosport HD | 210 | 211 |
Eurosport 2 | 211 | 212 |
EurosportNews | 212 | 507 |
ESPN | 213 | 214 |
SKY Focus | 991 | 996 |
Yatch & Sail | 214 | 430 |
Da gennaio tutta la Serie A di SKY sarà trasmessa in HD.
Martedì 12 gennaio 2010 verrà effettuata una riconfigurazione dei canali per permettere l'inserimento dei canali Calcio HD (da Calcio 3 HD a Calcio 8 HD) e per poter gestire al meglio la capacità dei transponder.
Contestualmente verranno apportati dei cambi numerazione per alcuni canali, di seguito l'elenco:
Canale | da | a |
---|---|---|
Eurosport | 210 | 211 |
Eurosport HD | 210 | 211 |
Eurosport 2 | 211 | 212 |
Eurosport News | 212 | 507 |
ESPN | 213 | 214 |
Yatch & Sail | 214 | 430 |
World Fashion Channel | 490 | 488 |
Fashion TV | 491 | 489 |
SKY Focus | 991 | 996 |
L'Agcom ha accolto le proposte della Rai in merito ai decoder satellitari per ricevere il digitale terrestre, chiudendo così l'istruttoria che era stata aperta lo scorso settembre per verificare in merito al dossier Tivù Sat il rispetto degli obblighi di servizio pubblico e del Contratto di servizio.
L'Autorità ha valutato che i suggerimenti formulati dalla Tv pubblica nel corso del procedimento fossero idonee a rimuovere le criticità riscontrate.
Più precisamente, la Rai ha proposto di offrire la smart card Tivù Sat agli utenti che ne faranno richiesta e che sono in regola con il pagamento del canone, a fronte del rimborso dei soli costi, nonché di assicurare un congruo numero di carte Tivù Sat alle comunità italiane in Europa.
Nel corso dell'istruttoria sono stati acquisiti e valutati numerosi dati (quali i dati di produzione e vendita dei decoder Tivù Sat, il numero delle smart card prodotte ed attivate, i contratti relativi ai diritti di trasmissione dei programmi criptati dalla Rai sul satellite, le procedure di criptaggio, la copertura delle trasmissioni analogiche e digitali terrestri della Concessionaria pubblica) ed effettuate le audizioni della Rai, della società Tivù (Rai, Mediaset e Ti Media), dell'Associazione Altroconsumo e della società produttrice di decoder XDOME.
A conclusione dell'istruttoria il Consiglio, presieduto da Corrado Calabrò, relatori Giancarlo Innocenzi Botti e Michele Lauria, ha ritenuto che la decisione iniziale della Rai di associare la distribuzione delle smart card alla vendita del decoder Tivù Sat limitasse la scelta da parte degli abbonati, garantita dall'articolo 31 del Contratto di servizio. Questo anche nell'ottica di promuovere decoder “aperti” e poter associare le schede a differenti apparati di ricezione.
Pertanto, il Consiglio dell'Autorità, all'unanimità dei presenti, ha ordinato, ai sensi dell'articolo 48, comma 7, del Testo Unico della radiotelevisione, l'esecuzione di tali obblighi, che risultano coerenti col Contratto di servizio.
L'Agcom, relatori Stefano Mannoni e Michele Lauria, ha anche deciso all'unanimità di “aprire un'istruttoria per verificare il rispetto da parte della Rai degli obblighi di obiettività, di equilibrio dell'informazione, di non incitazione alla violenza e di effettiva osservanza del contraddittorio nelle trasmissioni di informazione”.
“Su questo tema - annuncia una nota - saranno anche auditi prossimamente dal Consiglio i vertici della Rai”.
“Al riguardo, com’è noto – ha spiegato l'Autorità - autorevoli appelli sono stati rivolti nei giorni scorsi dal Papa per un'informazione scevra dall'odio politico e dal Presidente della Repubblica per ricondurre ogni contrasto politico e istituzionale entro i limiti di responsabile autocontrollo e civile confronto. Appello unanimemente accolto e rilanciato nel documento del presidente Sergio Zavoli approvato dall'ufficio di presidenza della commissione parlamentare di Vigilanza, che ha chiesto alla Rai e ai media che si dica tutto, nel rispetto della verità e della completezza, ma senza cadere in 'tonalità apocalittiche' o nella 'pratica dell'ammorbidimento', tenendo presente che la politica ha i suoi linguaggi, ma che chi la interpreta non può dimenticare di essere al servizio di tutto il Paese".
L'Autorità ha anche “deciso di investire il neo-costituito Comitato per l'applicazione del codice di autoregolamentazione in materia di processi in tv delle segnalazioni riguardanti sotto questo profilo alcune trasmissioni della concessionaria pubblica”.
Al Comitato per l'applicazione del codice di autoregolamentazione in materia di processi in tv saranno inviate le segnalazioni riguardanti sia ‘Annozero’ sia ‘Porta a Porta’.
L'istruttoria aperta ieri sarà comunque a 360 gradi e riguarderà tutti i programmi di informazione.
Il Cda della Rai, a quanto si apprende, ha intanto svolto un primo esame del piano industriale e del risanamento aziendale, con cui si punta a portare i conti in sostanziale pareggio nel 2012 in un momento in cui cambierà notevolmente il suo perimetro d'azione.
Obiettivo di non facile portata considerando che l'azienda chiude il 2009 con una perdita di 160 mila euro legata anche al calo delle entrate pubblicitarie e a quelle del canone e che il prossimo anno vedrà consistenti uscite per i diritti sportivi legati ai mondiali di calcio oltre che per l'aumento dell'offerta televisiva con i 12 canali del digitale terrestre.
Nel 2010, infatti, il 70% della popolazione italiana riceverà ben 12 canali gratuiti della Rai su Dtt. Un allargamento dell'offerta che l'azienda vuole portare avanti senza depauperare tutte le altre attività del gruppo Rai. Un piano, insomma, ambizioso ma che i recenti dati economici fanno intravedere come percorribile.
I conti del 2009 infatti dovrebbero chiudere a - 60 milioni di euro con un notevole ridimensionamento delle previsioni negative di qualche mese fa, reso possibile da una grande operazione di contenimento dei costi (di quasi 100 milioni) che non ha penalizzato il prodotto, tanto che la garanzia autunnale ha visto la Rai piazzare 13 dei suoi programmi tra i 20 più visti ed una ottima performance delle tre reti generaliste. E sarebbe proprio questo il 'paradigma' che il vertice aziendale avrebbe intenzione di replicare nelle prossime stagioni attraverso il nuovo piano industriale.
Quella che si preannuncia è dunque una stretta su diverse voci, esclusi i livelli occupazionali che saranno salvaguardati, anche sui contratti delle prossime stagioni e non è esclusa la strada della internalizzazione di alcune società ora esterne come Sipra, Raiway, Raisat, NewcoRai international o Raisat. I possibili interventi sono previsti in un documento messo a punto dai quattro vice direttori generali e oggi se n'è continuato a parlare nel Cda nuovamente convocato.
Il Consiglio ha poi approvato all'unanimità la sospensione dell'uso delle doc-fiction nei programmi di informazione dando mandato al direttore generale Mauro Masi di definire nuove regole in materia. E lo stesso Masi, rispondendo ai rilievi mossi nei giorni scorsi dal consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo, ha riferito che l'Era glaciale, programma condotto da Daria Bignardi, tornerà in onda a febbraio o marzo, il giovedì in seconda serata dopo ‘Annozero’. Per ora, al suo posto, il nuovo programma di Gianluigi Paragone.
Stamani il Consiglio della Rai, su proposta del Dg Masi, per completare l'assetto di alcune Direzioni, ha espresso l'intendimento di nominare vicedirettori del TG3 Antonio Belmonte, Giuliano Giubilei, Andrea Giubilo, Renato Scottoni e Pierluca Terzulli; vicedirettori della TGR Maurizio Bertucci, Domenico Nunnari, Pietro Pasquetti, Paolo Petruccioli, Fabio Scaramucci, Giancarlo Spadoni e Federico Zurzolo; vicedirettori di Rai Internazionale Anna Donato, Giancarlo Gioielli, Alfonso Samengo e Gian Stefano Spoto; vicedirettore di Televideo Teresa De Santis.
Il Consiglio ha proceduto anche alle nomine dei vicedirettori di Innovazione Prodotto Roberta Enni, del Palinsesto Tv Patrizia Cardelli, dei Canali di Pubblica Utilita' Amedeo Martorelli e Michele La Pietra, di Rai International Giovanni Di Giuseppe.
Il presidente Paolo Garimberti si è espresso a favore dei vicedirettori del Tg3 e della nomina di Anna Donato, in quanto dirigente in attesa di incarico, si è astenuto negli altri casi.
Fonte: Key4biz
Dalla competizione con Mediaset e Rai fino alla nuova offerta di video on demand. Dall'aumento dei canali in alta definizione fino all'incursione nella tv digitale terrestre. E' un periodo intenso per Tom Mockridge.
Seduto nel suo ufficio dentro al palazzone tutto vetri e metallo di Milano Rogoredo, l'amministratore delegato di Sky Italia, responsabile di tutte le attività televisive della News Corp di Rupert Murdoch in Europa continentale, trova comunque il tempo, lui così poco incline ad apparire sui media, di fare il punto della situazione con il Corriere della Sera.
Poche decine di metri più in là il direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli, sta aspettando una risposta da Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani, invitati a un confronto in diretta nella sede dell'emittente. «Non so ancora se accetteranno — ammette Mockridge —. Sarebbe bello vedere i leader dei due schieramenti politici confrontarsi sui temi che interessano gli italiani. E' una cosa normale in tutti i Paesi, in Gran Bretagna come in Francia e negli Usa».
Mister Mockridge, il 12 dicembre Sky lancerà un nuovo pacchetto di contenuti «selezionati» fra tutti quelli trasmessi dall'emittente ogni giorno e ogni settimana. E' una risposta alla formula di video on demand di Mediaset?
«Si tratta, semplicemente, di una nuova opzione resa possibile dallo sviluppo tecnologico. Agli abbonati di MySky faremo arrivare sui decoder una scelta dei migliori film, delle serie tv, degli eventi sportivi trasmessi nell'ultima settimana, in modo che possano vederli anche se non li hanno registrati personalmente».
Mediaset è ricorsa all'Authority per bloccare la «digital key» lanciata da Sky e ha rifiutato le vostre inserzioni pubblicitarie sulle sue emittenti. Con il gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi sembra che abbiate rapporti sempre più tesi...
«E' vero che, secondo notizie di stampa, Silvio Berlusconi ha definito Sky "un nemico" e che suo figlio Pier Silvio nei giorni scorsi ha usato termini come "guerra". In realtà, io continuo a credere che si tratti solo di competizione fra due aziende, di sana concorrenza sui contenuti, sulle offerte, sui modelli di business. La competizione è un processo positivo: stimola la creatività, produce posti di lavoro e, in definitiva, si traduce in un vantaggio per gli spettatori. La guerra è invece un evento distruttivo. Non mi pare sia questa la situazione».
Perché allora Sky ha deciso di offrire agli abbonati una «chiavetta digitale» per poter vedere le trasmissioni sul digitale terrestre?
«Perché così i nostri abbonati possono seguire le trasmissioni delle emittenti in chiaro con il loro decoder Sky, senza dover acquistare un almo la competizione è evidentemente falso. E' semmai il contrario: diamo accesso ai programmi della concorrenza, portando ascolti sui loro canali».
La settimana scorsa anche in Lazio, come già accaduto in altre regioni, lo switch off fra la tv analogica a quella digitale terrestre si è tradotto in un forte calo di audience per Rai e Mediaset e in un balzo del 56% per Sky. Come lo spiega?
«Innanzitutto dico che il passaggio dall'analogico al digitale è un vantaggio per gli spettatori. Quanto alla performance di Sky, ne sono contento. Ma registro anche il fatto che cresce l'attenzione per i canali locali».
Un anno fa il governo ha raddoppiato l'Iva per Sky portandola dal 10% al 20% e voi avete protestato con estrema durezza. Un po' eccessiva, non le sembra?
«In seguito a quell'aumento gli abbonati Sky versano oltre 400 milioni di euro. Si è trattato di un aumento delle tasse per 5 milioni di italiani. Detto questo, tengo però a precisare che capisco le esigenze di bilancio ribadite anche di recente dal ministro Tremonti. E rispetto il suo rigore. Ma, come in tutti i Paesi democratici, le aziende, così come i cittadini, hanno sempre il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni».
Cosa pensa della decisione della Rai di uscire dalla piattaforma Sky?
«Non ho ancora capito i motivi. In questo modo la Rai ha sostanzialmente rifiutato, in cambio di niente, gli oltre 400 milioni di euro che avevamo offerto nell'arco di 7 anni per i suoi programmi. In più, ha rinunciato a quella quota di audience che le derivava dal fatto di essere vista anche su Sky. A noi comunque interessa avere buoni rapporti con l'emittente pubblica, che rispettiamo molto: ha ottime professionalità e una grande library di contenuti».
State pensando di trasmettere l'offerta di Sky anche sul digitale terrestre?
«Assolutamente no. Già oggi, anche se potessimo disporre dell'intera banda di frequenze del digitale terrestre, non basterebbe comunque a ospitare i nostri canali in aita definizione. Crediamo che il satellite sia, e resterà a lungo, uno dei sistemi di distribuzione migliori».
Ma quali sono i limiti? Oggi Sky ha oltre 4.8 mlioni di abbonati cioè 13-14 milioni di spettatori, fino a dove può arrivare?
«Dal punto di vista tecnologico non ci sono non ci sono limiti. Il satellite basta e avanza. Poi vedremo quali prospettive si apriranno con la banda larga. Del resto, forniamo già programmi per l'Iptv a Telecom e Fastweb. Quanto invece alle prospettive di crescita degli abbonati, basta pensare che negli Usa la pay tv raggiunge il 93% delle famiglie, in Gran Bretagna il 60%, in Francia il 50%. In Italia, insomma, c'è ancora un enorme spazio per crescere».
Quando prevedete di offrire tutti i programmi in alta definizione?
«Entro il 2010 avremo 30 canali high defìnition, che diventeranno 50 molto presto. Già oggi oltre 1,2 milioni di famiglie accedono alla nostra offerta in alta definizione».
Fonte: Corriere della Sera