Mer, 31 Dic 2008
Roma, 30 dic (fonte:Velino) - Il 2009 per la televisione sarà un anno nel segno del digitale. Satellitare, ma soprattutto terrestre. Dopo la Sardegna, il salto analogico-digitale coinvolgerà altre quattro regioni: in Valle d’Aosta si schiaccerà l’interruttore tra l’11 e il 22 maggio; a luglio toccherà al Piemonte occidentale; in autunno in Trentino (inclusa la provincia di Belluno); e tra novembre e dicembre nel Lazio e in Campania. Switch off che saranno anticipati da altrettanti switch over (step intermedi che prevedono in queste quattro regioni lo spegnimento solo di RaiDue e ReteQuattro): il 16 febbraio si procederà in 104 comuni della provincia di Trento e in 12 comuni delle province limitrofe; il 21 aprile toccherà al Piemonte occidentale e in particolare alle province di Torino e Cuneo; il 16 giugno basta RaiDue e ReteQuattro nel Lazio; e il 15 settembre stessa procedura in Campania. Tra dodici mesi, dunque, circa 20 milioni d’italiani (considerando anche la Sardegna) avranno in casa la tv digitale terrestre. Un enorme parco clienti per pay tv e pay per view nel quale – ad oggi – attingerà solo Mediaset. 

Per questo nelle prossime settimane tutti i broadcaster affileranno le armi per prepararsi alla nuova era digitale. La guerra dello share tra le ammiraglie Rai e Mediaset per l’access prime time o per lo scettro del sabato sera presto sarà il Medioevo. Il futuro è la guerra delle piattaforme, da combattere a colpi di nanoshare, tesserine e ricchi bouquet. Una guerra cruenta, della quale si è avuto un piccolo assaggio con la battaglia dell’Iva. A combatterla soprattutto Mediaset, Sky e Rai. Il servizio pubblico cercherà di stare sul mercato offrendo free contenuti pregiati come i grandi eventi sportivi, fiction di richiamo e il grande intrattenimento. In Viale Mazzini, insomma, continueranno, almeno per un po’, a contendere la torta pubblicitaria a Cologno. Mediaset, sempre più Major e sempre più pronta ad attingere da library e factory fatte in casa, non mollerà il core business della generalista, ma contemporaneamente spingerà sull’acceleratore della tv Premium, quella delle tesserine. 

A Sky, infine, il compito di offrire il prodotto più prelibato. Decine di canali con offerta tematica a 360 gradi, alta definizione e interattività. Una guerra violenta, per assistere alla quale gli italiani si stanno attrezzando con tv a schermo piatto e decoder di ogni tipo. Una guerra che già prima di cominciare ha fatto morti e feriti. La7 è agonizzante sull’ambulanza Telecom che perde (e vende) pezzi; le tv locali non sembrano avere margini di crescita, anzi; e la Iptv, la tv via internet, sembra rimasta nei cavi del telefono: in Italia la vedono in 600 mila. E chissà se con l’avvento del Digitale terrestre continueranno a farlo.