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Mer, 12 Gen 2011
TV: ADOC, DAHLIA TV GARANTISCA LA REGOLARE PROGRAMMAZIONE ALMENO FINO AL TERMINE DELLA STAGIONE SPORTIVA
Con l’annunciata messa in liquidazione di Dahlia Tv per Adoc sono a rischio i diritti degli oltre 300 mila abbonati alla piattaforma televisiva presente sul digitale terrestre.
Dahlia Tv deve attrezzarsi fin da subito per tutelare i suoi abbonati, garantendo la regolare programmazione almeno fino al termine della stagione sportiva – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – sono centinaia gli abbonati-tifosi che ci hanno chiamato preoccupati per le sorti del loro abbonamento.
Dahlia possiede in esclusiva i diritti televisivi sul digitale terrestre delle partite di otto squadre di serie A e di tutta la serie B. Interrompere o ridurre drasticamente il servizio offerto arrecherebbe un grave danno a tutti gli abbonati.
Pertanto i dirigenti di Dahlia devono assicurare e garantire i loro clienti sul servizio predisposto, o provvedano immediatamente al rimborso di quanto pagato. Come Adoc, ad ogni modo, restiamo disponibili ad un incontro con Dahlia Tv per affrontare congiuntamente il problema”.
Fonte: agenparl
Mar, 11 Gen 2011
Il vaso di coccio stretto fra i due vasi di ferro ha finito per cedere. Su Dahlia Tv, la piattaforma del digitale terrestre che da poco più di un anno sfidava i giganti del calcio a pagamento, Mediaset e Sky, con un mix di programmi sportivi ed eros, è calato prematuramente il sipario. La società sarà messa in liquidazione, anche se la programmazione per ora rimarrà immutata. Lo hanno deciso i soci riuniti in assemblea «preso atto - si legge in una nota - che è intervenuta una causa di scioglimento della società». L'assemblea ha «conseguentemente deliberato la nomina di un liquidatore con il compito di elaborare a breve un piano di liquidazione». ù Ieri nel tardo pomeriggio si era tenuto il consiglio di amministrazione della pay tv in cui i soci (la famiglia svedese Wallenberg e TiMedia con circa il 10%) avrebbero dovuto decidere se allargare o meno i cordoni della borsa. Il problema non è la riuscita commerciale del progetto, che anzi ha ottenuto successo tra il pubblico: la società, erede di La7Cartapiù, può contare infatti su oltre 800mila abbonati di cui 250mila attivi. La questione invece riguarda la sostenibilità finanziaria: la crisi di Dahlia si è resa evidente la scorsa estate, quando la piattaforma ha perso, a favore di Mediaset Premium, i diritti tv delle tre squadre con più tifosi e bacino di abbonati: Palermo, Bologna e Fiorentina. A quel punto i conti hanno iniziato a non tornare e il gruppo ha accumulato ritardi nei pagamenti dei fornitori, fra cui figura Filmmaster, società che si occupa della produzione dei programmi sportivi e controlla una modesta quota (circa il 7%) di Dahlia Tv. Le conseguenze si sono viste nelle ultime settimane del 2010 quando è stato deciso un taglio dei palinsesti e il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato Ora sembra che i Wallenberg (la famiglia più ricca di Svezia attiva nel ramo televisivo attraverso AirPlus) abbiano deciso definitivamente di abbandonare l'avventura italiana, condannando alla liquidazione una società già indebolita dalla riorganizzazione dei diritti tv sul digitale terrestre e dalla guerra dei prezzi fra Mediaset e Sky. La fine di Dahlia però non riguarda solo i 150 dipendenti e i numerosi abbonati: con l'uscita di scena degli svedesi scompare anche l'unico, seppur modesto, concorrente di Mediaset sul digitale terrestre. Una mossa che consegna di fatto al gruppo di Cologno Monzese il dominio tecnologico della piattaforma.
La storia sembra ripetersi: AirPlus che è attivo in Svezia come Boxer e in Finlandia come Plus TV, era sbarcato nel 2009 anche sul mercato spagnolo. Il brand è lo stesso, poco fortunato, utilizzato in Italia. Solo che la sorella iberica di Dahlia è riuscita a fare ancora peggio: dopo la prima fase di avvio il canale ha dovuto chiudere ancor prima di iniziare le trasmissioni.
Fonte:Il sole24ore
Dom, 28 Nov 2010

Con lo switch off a Milano, sono stati spenti i vecchi trasmettitori per la televisione analogica e sostituiti con quelli per la nuova televisione in digitale, in previsione di questo cambiamento sono state redistribuite le frequenze alle emittenti, che in questi giorni hanno spostato le trasmissioni dalle vecchie frequenze a quelle che sono state loro assegnate.

Chi è servito con un centralino di tipo Larga Banda, il più diffuso nei piccoli stabili e nelle villette, per adeguarsi a questo cambiamento deve semplicemente effettuare la ricerca automatica dei canali digitali dopo aver eliminato tutti quelli già presenti in elenco.

Chi, invece è servito con un centralino a Filtri Attivi, il più diffuso nei condomini di grandi dimensioni, poiché in questi casi i Larga Banda non hanno sufficiente potenza per distribuire il segnale, per potersi adeguare, oltre alla ricerca canali, che deve comunque essere eseguita per prima cosa, necessita anche di aggiornare il centralino condominiale aggiungendo i filtri relativi alle nuove frequenze.

Di seguito riportiamo una tabella con l'elenco degli spostamenti dei canali (frequenze) delle varie emittenti, a cui abbiamo aggiunto le due colonne FA che indicano se il canale è comunemente già installato nelle centrali condominiali, quella a sinistra si riferisce al canale prima dello switch off (26 Nov 2010) e quella di destra al nuovo canale.

Le righe di colore verde sono quelle delle emittenti che nella maggior parte dei casi si ricevono, quelle in rosso si riferiscono a quelle emittenti che prima dello swtich off erano ricevibili, ma ora si sono spostate su un canale che probabilmente non è presente in centralino, le righe gialle si riferiscono alle emittenti più richieste e solitamente non presenti in centrale, le linee bianche rimanenti sono relative ai canali che normalmente non sono in centralino e sono poco richiesti.

Legenda
Presente attualmente in centralino
Emittenti visibili prima dello switch off e ora non più.
Canali non presenti in centralino e molto richiesti.
Canali non presenti in centralino e poco richiesti.
in riferimento alla maggior parte delle installazioni

Clikkare sul nome dell'emittente per visualizzare tutti i canali trasmessi.  

FAVecchi canali EMITTENTE Nuovi canali FA
A Videostar 2 D
E6
69 / 36 Tele Nbc - Video Bergamo E7
E8
new (23 / 26) Rai Mux 1 E9 X
30 Canale 11 H
new Rai Mux 5 H1
H2
new La 6 21
(36) / 54 Rai Mux 1 Piemonte 22 X
X new (23 / 26) Rai Mux 1 Lombardia 23 X
61 Videostar 24
25 X
new Rai Mux 3 26 X
27 Tivuitalia 27
28
28 La 9 29
new Rai Mux 2 30
E6 / 57 Studio 1 31
E7 Studio Nord 32
new Rete A 2 33 X
D Tele 7 Laghi 34
30 Canale 6 35 X
X 39 Mediaset 2 36
40 La 3 Dvb-h 37
43 Mediaset 3 Dvb-h 38
H Tele Pace 39 X
X 64 Rai Mux 4 40
63 Tele Star 41 X
H1 Tbne 42 X
48 Italia 8 43
51 Rete A 1 44 X
X 44 Telecity 7 Gold 45 X
X 52 Antenna 3 46 X
new Telecom 1 47
new (62) Telecom 3 48
X 49 Mediaset 4 49 X
50 D Free 50 X
68 Espansione Tv 51
X 67 Mediaset 1 52 X
53 Canale Italia 53
54 Più Blu Lombardia 54
55 X
new Mediaset 5 56 X
34 Retecapri 57
new Mediaset 6 58
X 59 Telenova 59 X
X 25 Telecom 2 - Dahlia 60
60 Primarete 61
68 Tlc Telecampione 62 X
X 55 Tele Reporter 63
X 42 Tele Lombardia 64 X
65 Bergamo Tv 65
47 Rete 55 66 X
51 Trs Tv 67 X
37 / 54 Tele Milano Più Blu 68
69
Lun, 22 Nov 2010
Como ancora nel caos per via dei centralini nei condomini

Le liste d'attesa per gli antennisti, a Como e provincia, sono ancora lunghissime. I problemi di ricezione legati allo spegnimento definitivo del segnale analogico, avvenuto quattro gioni fa (lo scorso 18 novembre, così come a Lecco), continuano a tenere gli abitanti dei condomini comaschi in uno stato di semi-buio televisivo.
E oggi è domenica, e per giunta piove, per cui il malcontento continua a montare. Era stato annunciato, anche se un po' sottovoce, che il passaggio al digitale terrestre sarebbe stato, in questa zona, un po' problematico, a causa delle peculiarità del territorio. Era stato detto che, probabilmente, si sarebbe resa necessaria l'adozione di sistemi di ricezione alternativa, come TivùSat, la piattaforma gratuita trasmessa attraverso la flotta di satelliti Hot Bird. Fatto sta che la semplice risintonizzazione manuale dei canali non funziona e molti condomini sono costretti a chiamare l'antennista per uscire dal buio tv, con ovvie ripercussioni sui tempi d'attesa: ci vorranno giorni per cui tutti i condomini che necessitano un intervento possano tornare a vedere la televisione, nella sua nuova veste digitale.
Nel frattempo consigliamo la lettura di un buon libro, perché alternative, a quanto pare, non ce ne sono. Il problema principale, come spiegato da un antennista intervistato dal quotidiano La Provincia di Como, è che con lo spegnimento del segnale analogico è entrato a regime il sistema di trasmissione SFN, con cui i multiplex vengono trasmessi contemporaneamente da diverse stazioni sulla stessa frequenza. In questa zona, però, le principali emittenti nazionali hanno dovuto cambiare le frequenze originarie (canalizzate), con il risultato che alcune reti sono letteralmente scomparse perché "filtrate" dai centralini che erano tarati sulla situazione preesistente. I più fortunati riescono a captare il segnale delle reti Rai, gli altri neanche quello. E spesso non è un problema risolvibile autonomamente, ma c'è bisogno di chiamare l'antennista perché, come ha spiegato il tecnico intervistato dal giornale locale, “nella maggior parte dei condomini ci sono centrali di testa a filtri. Ogni canale viene processato tramite un filtro e distribuito nella rete del palazzo. Con lo switch off i maggiori network hanno dovuto cambiare frequenza.
Quindi per ripristinare la regolare ricezione, occorre intervenire sulla centrale di testa. Questo sistema è adottato sia per condomini vecchi che nuovi. Quindi anche effettuando una nuova sintonia dei decoder non si riescono a vedere i canali e si deve chiamare l'antennista”. I filtri vanno, quindi, sostituiti o implementati, e si tratta di un lavoro certosino. L'antennista deve intervenire sul centralino di cui ogni condominio è provvisto, poi andare di casa in casa a verificare che il problema sia risolto per tutti. Questo rende i tempi di risoluzione particolarmente lunghi, il che fa ingrossare le liste d'attesa di ogni antennista che, a quanto pare, riesce a lavorare su quattro o cinque condomini al giorno. Per molti cittadini, che sono arrivati in ritardo, si prevedono alcuni giorni di disintossicazione dall'etere. Chi, però, abita in condomini dotati di banda larga, non avrà bisogno dell'intervento del tecnico, ma potrà semplicemente procedere alla risintonizzazione dei canali in maniera autonoma. I problemi riguardano tutta la zona coperta dalle stazioni di Monte Tre Croci (Goi) e Brunate Falchetto, ossia Como città, Lora, Civiglio, Tavernola, Camnago Volta, Rebbio, Prestino, Garzola, Cernobbio, Moltrasio, Blevio, Torno, Cavallasca, Lipomo, Senna Comasco, Brunate, Maslianico. Per chi abita in queste zone e si trova al momento in stato di black out completo o quasi completo, ci sarà bisogno di pazienza. Anche se la pioggia e il freddo non favoriscono certo attività ricreative alternative al comodo divano e alla visione televisiva.
Fonte: newslinet
Lun, 22 Nov 2010
Canale Italia è stato convertito in digitale sul canale 53 da Val Cava, Il multiplex contiene Canale Italia, Canale Italia 1, Canale Italia 3, Canale Italia Musica, France 24 e Rtl 102.5 Tv:
Ven, 19 Nov 2010
Risulta operativo in tecnica digitale il canale 59 da Val Cava di Tele Nova, finora acceso in analogico. Nel mux sono presenti i seguenti canali:  Tele Nova, Tele Nova 2, Tele Nova 3 Sport Action, Tele Nova 4 (schermo nero), Tele Nova +1, Radio Marconi, Radio Marconi Classic, Milano 2015 e il nuovo canale Viaggiando Tv.
Ven, 19 Nov 2010

Musica, Teatro, Made in Italy, Arte, Danza: si chiamerà Rai5 e sarà tutto dedicato all’ “intrattenimento culturale” il canale del digitale terrestre che sostituirà Rai Extra e prenderà il via il 26 novembre in concomitanza con il completamento dello switch-off in Lombardia e in Piemonte.
Il nuovo canale, che avrà sede a Milano, pensato per un pubblico moderno, dinamico, attivo, sempre alla ricerca di informazioni, si occuperà di tanti argomenti e li racconterà attraverso vari generi e altrettanti testimoni. Il “come” di Rai5 sarà, infatti, la narrazione, il recupero del racconto; sarà un canale in cui il telespettatore potrà ritrovare il “lusso” ed il “respiro” della divagazione sul tema.
l palinsesto offrirà reportage, documentari, magazine, speciali e programmi dal taglio entertainment, rubriche che si occuperanno di viaggi e territori, di moda e di spettacolo, ma anche di architettura e letteratura in una chiave non consueta e mai scontata. Una offerta diversa per ogni prima serata della settimana per ampliare e arricchire le proprie conoscenze che sarà affidata a importanti testimoni, che si alterneranno per far conoscere ai telespettatori tutte le sorprese che compongono il palinsesto.
Un artista eclettico come Renzo Arbore si racconterà attraverso i “pezzi più pregiati” della sua tv con il contributo di ospiti “eccellenti” ed insieme a Elio e le Storie Tese riscoprirà la musica d’autore. Il grande Gualtiero Marchesi rivelerà ai telespettatori il suo ricchissimo percorso all’interno della cultura gastronomica. L’Arte e le città italiane saranno scoperte grazie a Philippe Daverio, che percorrerà l’Italia alla ricerca delle sue innumerevoli “meraviglie” che diventeranno il pretesto per riflettere sulla storia, sull’economia, sulla politica e sui costumi del nostro Paese. Il giovane e popolare ballerino Kledi Kadiu farà conoscere ai telespettatori il mondo della danza: un viaggio nell’universo del balletto in tutte le sue espressioni. Benedetta Mazzini esplorerà l’Africa, i suoi luoghi, la sua storia e le sue curiosità con l’aiuto di personaggi dello spettacolo. Omar Pedrini, invece, si occuperà della musica pop e rock proponendo concerti di musica leggera, documentari su grandi artisti del nostro tempo e appuntamenti speciali dedicati a miti del panorama musicale in occasione di ricorrenze particolari. Sarà affidato poi a Gregorio Paolini un rotocalco dedicato alla moda, al design, all’architettura e in generale alla creatività italiana.
Nelle prime serate non mancheranno film e piece teatrali introdotte e commentate da un personaggio dello spettacolo, della cultura e dello sport che indicherà “5 buoni motivi” per non perdersi l’appuntamento . Ma la nuova Rete digitale offrirà anche dirette di grandi eventi culturali che per la loro rilevanza saranno opportunità importanti per tutti i telespettatori.
Fonte: comunicato stampa

Mar, 16 Nov 2010
Romani: ''A giorni avremo la lista LCN''

Si è svolta ieri a Milano, presso il Palazzo della Regione Lombardia, la conferenza stampa sul passaggio del capoluogo lombardo al digitale terrestre, previsto per il prossimo 26 novembre. Alla presenza del padrone di casa, il governatore Formigoni, sono intervenuti il ministro Paolo Romani, il presidente della Fondazione Bordoni, Enrico Manca, e i principali rappresentati delle emittenti nazionali e locali.
Tutti i presenti hanno fatto leva sul cambiamento epocale che sta per investire la città di Milano e tutto il Nord che, entro fine anno, sarà completamente all digital. «Si tratta della più importante trasformazione tecnologica che l’Italia abbia mai affrontato», ha esordito Enrico Manca, che ha aggiunto alcuni numeri che spiegano quanto affermato: «il 26 novembre 11 milioni di cittadini passeranno al digitale, mentre a fine anno saranno in totale 39 milioni, pari a più del 65% della popolazione nazionale». In qualità di rappresentate della Fondazione Ugo Bordoni, Manca ha comunicato che entro la fine dell’anno saranno 6982 i ripetitori convertiti alla tecnologia digitale, mentre la sola notte tra il 25 e il 26 novembre saranno ben 862.
Roberto Formigoni, come già aveva fatto in occasione della Conferenza Nazionale DGTVi dello scorso maggio, ha auspicato che la tecnologia digitale terrestre possa essere usata sin da subito dalle amministrazioni locali per comunicare al meglio con il cittadino e ha sottolineato l’impegno informativo del suo ente, in collaborazione con il Ministero, grazie alla campagna di “Nando” il telecomando.
Per quanto riguarda le emittenti, ognuno ha commentato positivamente l’arrivo del digitale a Milano, a cominciare da Fedele Confalonieri (Mediaset) che ha invitato tutti a porre attenzione su tre aspetti, le regole, la tecnologia e i contenuti che in era digitale diventano fondamentali. Giancarlo Leone, vice direttore generale Rai, ha ribadito l’impegno della sua azienda verso l’ampliamento dell’offerta, parlando di 14 canali con in testa il prossimo nato Rai 5 (qui il primo palinsesto in anteprima su Digital-Sat). Giovanni Stella, ad di TI Media, ha enfatizzato il carattere di sperimentazione cui è chiamata La7 e che ha dimostrato in occasione del primo esperimento di tv in HD e 3D in chiaro sul dtt, con la partita di rugby di sabato scorso, con la finalità di renderla accessibile a tutti i cittadini, in futuro anche a prezzi ragionevoli.
Poi è stata la volta di Andrea Ambrogetti, presidente di DGTVi, che ha parlato non solo degli obiettivi raggiunti di qui a breve, ma anche e soprattutto di tutte quelle questioni che si porranno in futuro, a cominciare dalla numerazione LCN, al calendario 2011 (in cui si augura possa essere ufficializzato l’anticipo delle scadenza europea) e il beauty contest che permetterà l’ingresso di nuovi soggetti, a tutto vantaggio dei cittadini, a cui il digitale offre nuove opportunità di visione e di fruizione.
Hanno preso la parola anche Costantino Federico, patron di Retecapri, che ha chiesto maggiore attenzione per le piccole realtà nazionali come la sua, unica nata nel Mezzogiorno d’Italia, e i rappresentanti delle tv locali. Proprio da queste sono arrivate le maggiori critiche: Maurizio Giunco (Frt) ha richiesto principalmente un’attenzione finanziaria e culturale verso le emittenti locali, mentre Fabrizio Berrini (Aeranti Corallo) ha tuonato per la volontà espressa dal ministro Tremonti di fare cassa con la vendita delle frequenze 61-69 UHF, le stesse che il Piano Frequenze approvato dall’Agcom riconosce alle locali.
L’intervento del Ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, oltre a tirare le fila risponde a tutti gli interrogativi posti nel corso della mattinata: ha annunciato in prima istanza che non saranno più previsti gli switch over, i passaggi di Rai2 e Rete4, mentre da adesso in poi si effettuerà direttamente lo switch off, lo spegnimento completo.
Sulla LCN, la numerazione automatica, Romani ha garantito che entro la settimana, nel giro quindi di 3 o 4 giorni, sarà firmato il decreto che sancisce le posizioni per le aree di prossimo passaggio. I ritardi fin qui registrati – ha ammesso il ministro – sono dovute ad un numero di richieste non previsto. In ogni caso entro il 26 novembre le regole ci saranno e saranno pronte per essere applicate.
Capitolo beauty contest: Romani smentisce certi articoli di giornale che accusano il Ministero e l’Agcom di prendersela comoda. In realtà, spiega il ministro, si sta aspettando che l’Europa – con cui è in ballo un procedimento di infrazione che deve essere chiuso al più presto – approvi e dia il via libera alle norme approvate in Italia. Dopo aver parlato con il commissario Kroes a Roma nei giorni scorsi, Romani ha assicurato la platea dicendo che dovrebbe essere questione di settimane.
Per quanto riguarda l’asta per le frequenze, Romani ha spiegato come si è arrivati a tale situazione: entro il 1° gennaio 2013, per decisione della UE, la tv deve liberare e cedere le frequenze in banda 800 Mhz, da cui la Germania ha già raccolto 4,2 mld di euro e da cui Romani se ne aspetta almeno 2,4 il prossimo anno. Ha rassicurato inoltre chi oggi o domani sarà su quelle frequenze, perché nessuno sarà costretto a cederle coercitivamente, ma sarà anche possibile che si ridiscuta per intero l’assetto delle frequenze coinvolgendo tutto lo spettro dal 21 al 69. Anche se poi il ministro ha ammesso che «un'eventuale crisi di governo potrebbe fare slittare i tempi dell'asta per le frequenze da liberare dopo il passaggio al digitale terrestre».
Fonte: digital sat

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