Dom, 08 Nov 2009
Marco Crispino, patron di Conto Tv, l'emittente che ha scompaginato a Sky il rinnovo dei diritti satellitari legati alla serie A, la Lega Calcio si muove. Ieri la questione è stata discussa nell'assemblea delle società della prima divisione del nostro campionato di calcio.
Alla riunione, presieduta da Adriano Galliani, erano presenti tutte e venti le società. In serata è arrivata la dichiarazione dell'associazione: la Lega farà ricorso contro il provvedimento di tre giorni fa dalla Corte d'Appello di Milano, che ha dato ragione a Crispino e ha sospeso l'assegnazione dei diritti 2010-2012 a Sky. II rischio ora è che la gara per i diritti andrà rifatta.
Ne parliamo con Crispino, classe 1971, imprenditore catanzarese. Oggi si propone come terzo polo nella battaglia per i diritti del calcio, nel mercato pietrificato tra Mediaset e Rai (digitale terrestre) e Sky (satellite). La sua holding, Edi on Web, ha sede nel polo tecnologico di Navacchio, nelle vicinanze di Pisa, ed è già stata protagonista di un piccolo fenomeno di culto negli ultimi anni prima con il portale Superpippa.com, poi divenuto Superpippa Channel, che trasmette soft porno, ma anche cinema, e soprattutto sport con partite di Prima e Seconda Divisione, Serie B, Tim Cup, Intertoto, Coppa Uefa, Preliminari di Champions e di Europa League oltre al basket, con le partite della Scavolini in Eurochallenge.
Una strategia, quella di sesso e sport, che ha portato la Edi on Web a raggiungere ultimamente un fatturato di 5,9 milioni di euro.
La Lega Calcio ha annunciato che farà ricorso. Come reagirete?
Noi andiamo avanti. La Lega presenterà le sue deduzioni e poi noi presenteremo le nostre controdeduzioni. Non abbiamo paura, del resto abbiamo sempre scelto i migliori avvocati.
Se la Lega Calcio organizzasse una nuova asta per la serie A, Conto Tv dove troverà i soldi?
Ci sono fior di banche e istituzioni pronte a finanziarmi, anche se di nomi per il momento non ne faccio. Ma del resto, scusi, Sky non è forse finanziata dalle banche? Per non parlare di Dahlia, che vive grazie ai soldi di una banca d'affari danese. (Dahlia è una pay tv digitale terrestre che fa capo al gruppo svedese Air Plus che si è aggiudicata uno dei pacchetti di diritti calcistici per il digitale terrestre, ndr). Perché noi dovremmo essere diversi?
Quindi vi sentite tranquilli?
Certo. Del resto con l'ordinanza del Tribunale di Milano si crea un'occasione per tutti, non solo per noi. E anche la Lega Calcio non ha perso. Se fossi in loro io non avrei fatto ricorso. E una vittoria anche per loro: più concorrenti in gioco ci sono, più il prezzo può salire. Certo la logica dei pacchetti unici è assurda. Fonte: Il Riformista