Mar, 20 Lug 2010

DGTVI, VIA LIBERA UE A SKY DECISIONE INGIUSTA E CONTRADDITTORIA

Roma, 20 lug - ''La decisione odierna della Commissione europea che ammette Sky al beauty contest delle frequenze digitali e' una palese ingiustizia ed e' il risultato di un'evidente contraddizione''. Cosi' Andrea Ambrogetti, Presidente di DGTVi (l'Associazione che riunisce Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree e le associazioni di tv locali Frt e Aeranti-Corallo) ha commentato in una nota la decisione assunta oggi su Sky dalla Commissione europea.

''Occorre ricordare infatti - spiega Ambrogetti - che, ormai piu' di un anno fa, fu la stessa Commissione Europea a chiedere allo Stato italiano di mettere a gara cinque frequenze nazionali per garantire che il passaggio al digitale potesse consentire ancora maggiore apertura per nuovi soggetti e nuovi editori. Tale misura, su richiesta di Sky, si e' incredibilmente trasformata in questi mesi in un'apertura anziche' a nuovi soggetti e nuovi protagonisti a colui che e' il monopolista della televisione a pagamento, prevedendo per esso una misura asimmetrica che gli consentira' l'accesso totalmente gratuito ad una frequenza nazionale digitale, a differenza di tutti gli altri operatori che hanno invece dovuto sostenere in questi anni ingenti investimenti economici, peraltro sottraendo risorse frequenziali preziose sia alle emittenti nazionali sia a quelle locali''. ''Sia ben chiaro - prosegue il presidente di DGTVi -, non si tratta di pluralismo: nessuno infatti chiedeva che fosse impedito a Sky di trasmettere sul digitale terrestre, che infatti gia' lo fa con Cielo, ma tutti invece volevano che non fosse consumata questa evidente ingiustizia e disparita' di trattamento tra imprese. D'altra parte, e qui vi e' la contraddizione, che la situazione di Sky non fosse 'normale' e' bene evidente esaminando le limitazioni imposte a Sky dell'Unione europea (obbligo di trasmettere in chiaro per cinque anni e possibilita' di concorrere per una sola frequenza) che testimoniano come fossero fondate le preoccupazioni per la distorsione della concorrenza manifestate in modo pressoche' unanime da tutti gli operatori e le istituzioni italiane a Bruxelles''.

''Le imprese televisive nazionali e locali italiane - conclude Ambrogetti -, continuando a dissentire profondamente con la decisione odierna, esprimono dunque forte preoccupazione per un ingresso che potrebbe falsificare profondamente il delicato passaggio al digitale terrestre e continueranno tutte le azioni necessarie in ogni sede perche' sia affermato concretamente il principio della reciprocita' fra tutte le piattaforme televisive''.

Fonte: Asca