Mer, 10 Giu 2009

Il cammino dell’Italia verso la tv digitale terrestre va avanti, in linea con il calendario già fissato: martedì 16 giugno tocca a Roma e al Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) spegnere il segnale analogico di Raidue e Retequattro, che saranno così visibili solo con il nuovo sistema, in attesa dello switch off di tutte le reti a novembre. Poi sarà il turno della Campania: switch over di Raidue e Retequattro a settembre e spegnimento definitivo a dicembre. 
A confermare le tappe, sgombrando il campo dalle ipotesi di possibili rinvii, è stato il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani, in occasione della presentazione dei Mediaset Days, due giorni di festa in piazza del Popolo che il 13 e 14 giugno coinvolgeranno le star del Biscione per salutare l’arrivo della nuova tv. 
“Il calendario sarà rispettato”, ha detto Romani, sottolineando che “i canali a disposizione saranno largamente sufficienti per soddisfare le aspettative di tutti i broadcaster nazionali e locali, compreso anche il dividendo digitale”, cioé le cinque nuove reti che si libereranno con il passaggio alla nuova tecnologia e che saranno messe a gara, in base agli impegni presi dall’Italia con la Commissione europea. 
Tra i nodi da sciogliere ci sono infatti le richieste delle emittenti locali, che chiedono una frequenza ciascuna per continuare a trasmettere sulla nuova tecnologia, ma anche il coordinamento internazionale, con la necessità di evitare per i nuovi canali le interferenze con la Francia e con il Vaticano. 
“Domani - ha annunciato Romani - incontrerò nel Lussemburgo la mia omologa francese Natalie Koschiusko Morizet per affrontare il problema del coordinamento con le frequenze della Corsica”. Con il Vaticano la trattativa è in corso: “Ha diritto a tre frequenze: stiamo verificando - ha spiegato - se ha intenzione di usarle tutte o se ci sono altre soluzioni”. Quanto alla “richiesta di valutare l’opportunità di un rinvio per lo switch over, avanzata dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, gli ho risposto - ha detto Romani - che la macchina era ormai partita e non era il caso di far esordire la nuova tecnologia troppo sotto l’estate. Decisione che è stata accolta favorevolmente, in base ai primi contatti informali”. 
Con l’appuntamento del 16 giugno, che coinvolgerà 166 Comuni e 1 milione 800 mila famiglie, cioé 4,5 milioni di italiani, Roma si avvia così ad essere la prima capitale europea in digitale.