Mar, 16 Nov 2010
Romani: ''A giorni avremo la lista LCN''

Si è svolta ieri a Milano, presso il Palazzo della Regione Lombardia, la conferenza stampa sul passaggio del capoluogo lombardo al digitale terrestre, previsto per il prossimo 26 novembre. Alla presenza del padrone di casa, il governatore Formigoni, sono intervenuti il ministro Paolo Romani, il presidente della Fondazione Bordoni, Enrico Manca, e i principali rappresentati delle emittenti nazionali e locali.
Tutti i presenti hanno fatto leva sul cambiamento epocale che sta per investire la città di Milano e tutto il Nord che, entro fine anno, sarà completamente all digital. «Si tratta della più importante trasformazione tecnologica che l’Italia abbia mai affrontato», ha esordito Enrico Manca, che ha aggiunto alcuni numeri che spiegano quanto affermato: «il 26 novembre 11 milioni di cittadini passeranno al digitale, mentre a fine anno saranno in totale 39 milioni, pari a più del 65% della popolazione nazionale». In qualità di rappresentate della Fondazione Ugo Bordoni, Manca ha comunicato che entro la fine dell’anno saranno 6982 i ripetitori convertiti alla tecnologia digitale, mentre la sola notte tra il 25 e il 26 novembre saranno ben 862.
Roberto Formigoni, come già aveva fatto in occasione della Conferenza Nazionale DGTVi dello scorso maggio, ha auspicato che la tecnologia digitale terrestre possa essere usata sin da subito dalle amministrazioni locali per comunicare al meglio con il cittadino e ha sottolineato l’impegno informativo del suo ente, in collaborazione con il Ministero, grazie alla campagna di “Nando” il telecomando.
Per quanto riguarda le emittenti, ognuno ha commentato positivamente l’arrivo del digitale a Milano, a cominciare da Fedele Confalonieri (Mediaset) che ha invitato tutti a porre attenzione su tre aspetti, le regole, la tecnologia e i contenuti che in era digitale diventano fondamentali. Giancarlo Leone, vice direttore generale Rai, ha ribadito l’impegno della sua azienda verso l’ampliamento dell’offerta, parlando di 14 canali con in testa il prossimo nato Rai 5 (qui il primo palinsesto in anteprima su Digital-Sat). Giovanni Stella, ad di TI Media, ha enfatizzato il carattere di sperimentazione cui è chiamata La7 e che ha dimostrato in occasione del primo esperimento di tv in HD e 3D in chiaro sul dtt, con la partita di rugby di sabato scorso, con la finalità di renderla accessibile a tutti i cittadini, in futuro anche a prezzi ragionevoli.
Poi è stata la volta di Andrea Ambrogetti, presidente di DGTVi, che ha parlato non solo degli obiettivi raggiunti di qui a breve, ma anche e soprattutto di tutte quelle questioni che si porranno in futuro, a cominciare dalla numerazione LCN, al calendario 2011 (in cui si augura possa essere ufficializzato l’anticipo delle scadenza europea) e il beauty contest che permetterà l’ingresso di nuovi soggetti, a tutto vantaggio dei cittadini, a cui il digitale offre nuove opportunità di visione e di fruizione.
Hanno preso la parola anche Costantino Federico, patron di Retecapri, che ha chiesto maggiore attenzione per le piccole realtà nazionali come la sua, unica nata nel Mezzogiorno d’Italia, e i rappresentanti delle tv locali. Proprio da queste sono arrivate le maggiori critiche: Maurizio Giunco (Frt) ha richiesto principalmente un’attenzione finanziaria e culturale verso le emittenti locali, mentre Fabrizio Berrini (Aeranti Corallo) ha tuonato per la volontà espressa dal ministro Tremonti di fare cassa con la vendita delle frequenze 61-69 UHF, le stesse che il Piano Frequenze approvato dall’Agcom riconosce alle locali.
L’intervento del Ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, oltre a tirare le fila risponde a tutti gli interrogativi posti nel corso della mattinata: ha annunciato in prima istanza che non saranno più previsti gli switch over, i passaggi di Rai2 e Rete4, mentre da adesso in poi si effettuerà direttamente lo switch off, lo spegnimento completo.
Sulla LCN, la numerazione automatica, Romani ha garantito che entro la settimana, nel giro quindi di 3 o 4 giorni, sarà firmato il decreto che sancisce le posizioni per le aree di prossimo passaggio. I ritardi fin qui registrati – ha ammesso il ministro – sono dovute ad un numero di richieste non previsto. In ogni caso entro il 26 novembre le regole ci saranno e saranno pronte per essere applicate.
Capitolo beauty contest: Romani smentisce certi articoli di giornale che accusano il Ministero e l’Agcom di prendersela comoda. In realtà, spiega il ministro, si sta aspettando che l’Europa – con cui è in ballo un procedimento di infrazione che deve essere chiuso al più presto – approvi e dia il via libera alle norme approvate in Italia. Dopo aver parlato con il commissario Kroes a Roma nei giorni scorsi, Romani ha assicurato la platea dicendo che dovrebbe essere questione di settimane.
Per quanto riguarda l’asta per le frequenze, Romani ha spiegato come si è arrivati a tale situazione: entro il 1° gennaio 2013, per decisione della UE, la tv deve liberare e cedere le frequenze in banda 800 Mhz, da cui la Germania ha già raccolto 4,2 mld di euro e da cui Romani se ne aspetta almeno 2,4 il prossimo anno. Ha rassicurato inoltre chi oggi o domani sarà su quelle frequenze, perché nessuno sarà costretto a cederle coercitivamente, ma sarà anche possibile che si ridiscuta per intero l’assetto delle frequenze coinvolgendo tutto lo spettro dal 21 al 69. Anche se poi il ministro ha ammesso che «un'eventuale crisi di governo potrebbe fare slittare i tempi dell'asta per le frequenze da liberare dopo il passaggio al digitale terrestre».
Fonte: digital sat